ROAD TO JAPAN: GALLES

Ci siamo quasi. Manca poco alla fine del nostro viaggio. E manca pochissimo all’inizio della Rugby World Cup 2019, l’evento più atteso degli ultimi quattro anni. E oggi parliamo dei primi della classe. Ehm, no. Scusate, dei quarti della classe. Vabbeh… il ranking conta quel che conta.

Galles

Solo due settimane fa i Dragoni si sono ritrovati in vetta al ranking IRB per la prima volta nella loro storia. Hanno scalzato gli All Blacks dalla prima piazza dopo un decennio e hanno prepotentemente scritto il loro nome tra le possibili aspiranti alla conquista della Webb Ellis Cup. Per farlo hanno sconfitto l’Inghilterra per la seconda volta in un anno, bissando il successo primaverile del Sei Nazioni, sublimando il loro processo di crescita con un Grande Slam eccezionale, nel quale la difesa e l’applicazione maniacale alle singole partite di Gatland l’hanno fatta da padrona.

Ma poi è arrivata l’Irlanda e i chiacchieroni da pub gallesi hanno dovuto inghiottire un boccone amarissimo. Da primi a quarti nel ranking in meno di un amen. Neozelandesi di nuovo in testa, Irlanda seconda, inglesi terzi e il Galles tallonato dal Sudafrica. La classifica nei piani alti è diventata cortissima e questo lascia ben sperare per un mondiale tutt’altro che scontato. Ma l’Irlanda vincente col Galles è una gran notizia, specialmente per chi, come me, dava gli Shamrock ormai in declino, ancor di più dopo la figuraccia contro gli inglesi. Galles supera Inghilterra, che supera Irlanda, che supera Galles. Sembra una di quelle illusioni allucinanti nelle quali ti si incrociano gli occhi. E in mezzo, in chiave mondiale, bisogna aggiungere gli All Blacks, gli Springboks, i Wallabies e, perché no, le buone prestazioni che potrebbero tirare fuori i Pumas, i Blues, i Cardi scozzesi. Gli unici tra le Tier 1 che, a conti fatti, non abbiamo dubbi che perderebbero quasi sicuramente tutte le sfide dirette contro le prime della classe lo sappiamo chi sono. Lo sappiamo bene, ahinoi.

Ma oggi pomeriggio (7 settembre) può cambiare di nuovo tutto. Se il Galles vincesse con più di 15 punti sugli Irlandesi ritornerebbe primo, se vincessero con qualsiasi risultato gli irlandesi, che ritrovano Sexton, lo diventerebbero loro per la prima volta nella propria storia. Nelle altre opzioni rimangono primi i ragazzi di Hansen, straripanti stanotte contro Tonga.

Ma tutte queste classifiche hanno un solo significato, al di là delle mere questioni economiche. Le più forti tra le più forti sono pronte. La Rugby World Cup si preannuncia una battaglia durissima per tutti. E abbiamo l’impressione che non si faranno prigionieri.

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