Fase di ritorno dei playoff scudetto che non smentiscono l’andamento del campionato. Ma soprattutto non smentiscono la regola che il rugby è un gioco spietato che non transige sugli errori, e sulla distrazione, ma soprattutto, se giochi meglio vinci. E non c’è Alessandro Borghese che tenga che possa ribaltare il risultato col voto finale. Anche perché l’unica che davvero può influenzare le situazioni è Chiara Ferragni, ma al momento non si dedica al rugby. Però sarebbe interessante proporglielo, come minimo lancia una linea di scarpe coi tacchetti glitterati. Che meraviglia. Scusate rinchiudo le condomine modaiole.
Ma veniamo ai playoff. Dicevo, le partite di questo fine settimana non hanno smentito le attese, anzi, sono andate ben oltre l’immaginabile, facendo quasi meglio dei Maneskin all’Eurovision.
Il Valorugby passa al Memo Geremia dopo una rimonta capolavoro che però non gli è sufficiente per l’accesso in finale.
I ragazzi di Manghi arrivano a Padova con un gap pesante che li costringe a dover vincere con almeno 12 punti di scarto o con 5 mete togliendo il bonus difensivo al Petrarca. Petrarca che, come sappiamo bene, quest’anno ha macinato punti a profusione come la Beppina macina il caffè. Insomma, ci sono le premesse perché possa succedere di tutto. Quindi che abbia inizio lo spettacolo.
E infatti nel primo tempo succede poco o nulla, fattore dominante e condizionante l’ansia da prestazione. Padroni di casa in pieno possesso della situazione ed ospiti traditi troppo spesso dalla foga di voler fare e fare bene. Traduzione, tanta tensione, molta tattica e poco gioco spettacolo. I tutti neri muovono per primi il tabellino, al minuto 11, col solito Scott Lyle micidiale in piazzola che tra andata e ritorno si porta a casa un 10 su 10. Ma oggi il buon cecchino scozzese ha sfornato anche una buona prestazione difensiva con ben due placcaggi salva risultato. Uno dei quali alla mezz’ora del primo tempo su Falsaperla, ultima fiammata vitale della prima frazione tutto sommato poco emozionante, tanto che il mio quaderno non ha grosse annotazioni.
Si riparte con il Petrarca sempre al timone del match, al minuto 49 Tebaldi, subentrato al povero Panunzi uscito per infortunio, crea un varco libero per capitan Trotta che senza troppa fatica schiaccia la palla in meta per il 10 – 0. Il mio condominio sbadiglia quasi annoiato.
Mai errore di valutazione fu più grande. Conforti, capitano di giornata, e compagni si scuotono dal torpore e partono al contrattacco, andando in meta prima con l’ispiratissimo Fusco (doppietta e MOM per lui oggi), poi con Vaega servito da un cross kick delizioso del mio Danielino Newton, il ragazzo che ascolta le mie conversazioni mentali. Ed è paReggio, scusate la battuta deficiente ma le mie inquiline mentali si sono animate tutte insieme. Le rinchiudo subito. Ma come dicevo, i padovani ci hanno più volte dimostrato che loro sono bravi e non amano scherzare; e se i Diavoli sfoderano due mete loro rispondo con due piazzati di Lyle e la meta di Capraro che dopo una maul dei neri, prende palla e si trasforma in un razzo missile coi circuiti di mille valvole schiacciando in meta col mio condominio mentale che canta “Ma chi è? Ma chi è?” oddio è ripartito il Lucca Comics, scusate.
Attimi di paura al minuto 62 quanto trattorino Michieletto in un placcaggio su Amenta si schianta contro il suo ginocchio perdendo i sensi per un momento. Si riprenderà più tardi, per fortuna senza conseguenze. Per lui, per noi spettatori un po’ meno.
Dicevo. Dieci minuti ed il Petrarca cala un break di 13 punti. Fine dei giochi? Macchè.
Punto sull’orgoglio il Valorugby riparte alla carica, azione veloce, Vaega riceve palla e la calcia a ridosso della linea di meta patavina dove è appostato Fusco che realizza la sua personale doppietta, Newton trasforma e porta i suoi sotto 23 – 17. Ma non finisce qui perché se i padroni di casa sono la solita macigno mobile, davanti hanno l’insetto scoppiettante, infatti i tarantolati ragazzi reggiani, ripartono veloci e, sugli sviluppi di un’azione, Tebaldi strappa di mano la palla a Farolini ma la recupera Ruffolo, ancora lui, che la lancia per se stesso in area e schiaccia per la meta di bonus, sempre il mio Danielino trasforma e per la prima volta porta avanti i suoi 23 – 24.
Un’altra meta e Valorugby si aggiudicherebbe la finale!
Ma il sogno svanisce al minuto 81 quando la spinta della maul si tramuta in un in-avanti grazie alla difesa patavina che forza il torunover. Gnecchi fischia la finale, vittoria con bonus a Valorugby, finale al Petrarca ed un ansiolitico per me e per tutto il mio condominio mentale. Grazie.
MOM Emilio Fusco
Marcatori: p.t. 10’ cp Lyle (3-0). S.t. 48’ m Trotta tr Lyle (10-0), 54’ m Fusco (10-5), 58’ m Vaega (10-10), 61’ cp Lyle (13-10), 63’ cp Lyle (16-10), 69’ m Capraro tr Lyle (23-10), 73’ m Fusco tr Newton (23-17), 77’ m Ruffolo tr Newton (23-24)
E veniamo così all’altra semifinale in programma questo week-end. O meglio, veniamo all’altra prova cardiaca da sforzo.
In un caldo pomeriggio di maggio, faceva più caldo a Rovigo oggi che a Firenze, il Battaglini riapre le porte al pubblico e così dopo tanto tempo mi ritrovo in tribuna con un po’ di persone finalmente. Che bello.
Rovigo deve ribaltare il risultato dell’andata, mentre Calvisano vuole consolidare il proprio vantaggio. Partenza a fionda per entrambe le compagini, ad un ottimo attacco risponde un altrettanto valida difesa, e per i primi venti minuti il risultato resta fermo sullo 0 – 0. Al minuto 23 però ci pensa Cozzi, ottima prova per lui chiamato sulla piazzola per la defezione di Menniti – Ippolito fermato dalla febbre (tranquilli è normale febbre), a sbloccare il punteggio e nei minuti successivi sugli sviluppi di un’azione esplosiva dei rossoblù Vian arriva in meta, suggellando così l’ottimo momento dei rodigini. Il buon Francesco piazza ancora e porta i suoi 10 – 0. Sale il tifo nel Tempio, i ragazzi di Casellato macinano gioco ma i gialloneri, nonostante non rendano al meglio, riescono a bloccarli. Calvisano sbaglia tutto quello che gli veniva bena nella partita di andata e, come se non bastasse, a rimarcarlo c’è il commento dell’arbitro Liperini che mi ricorda troppo Paolo Ruffini e mi aspetto che da un momento all’altro se ne esca con un “Sei falloso abbestia.” Ma non lo fa e fischia la pausa.
Come dicevo è un pomeriggio molto caldo, il bar è aperto e io sono al secondo spritz, peraltro molto buono, una parte delle mie condomine è già ciucca, il che può essere positivo perché magari mi fa seguire meglio la partita.
Infatti, la ripresa vede un Calvisano più reattivo forse ancora un po’ troppo frettoloso nel voler finalizzare, ma più convincente. Buone le accelerazioni di Trulla alla sua stagione coi gialloneri, uscito sfinito e in lacrime con metà del mio condominio al seguito, del sempre convincente Izekor che, come prende palla, mi sembra Ton Hanks in Forrest Gump. Rovigo bene ma non benissimo e Liperini sempre in sottofondo che al minuto 53 prima fischia un in avanti volontario che porta Hugo in piazzola, il sudafricano piazza e riapre i giochi 10 – 3, poi manda Trussardi in punizione per dieci minuti fischiando altri due falli contro i rossoblù. Hugo ne trasforma solo uno riportando sotto i suoi, ma soprattutto avvicinandoli alla finale.
E qui i bersaglieri suonano la carica. Antl funambolo, che ha praticamente coperto tutto il campo correndo dappertutto, serve una palla deliziosa non capisco a chi, che in seconda battuta arriva a Cioffi che la schiaccia in meta. E mentre il beneventano esulta per il bel regalo di compleanno che si è fatto il direttore di gara chiede il TMO per un in avanti dell’argentino. TMO conferma meta annullata e tifoserie in rianimazione. Io mi tuffo nello spritz, modalità Karen Walker on.
I rossoblù restano piantati nei 22 avversari e guadagnano metri, gli ospiti faticano a difendere, sale l’urlo dei tifosi nel Tempio, sale l’urlo dei tifosi bresciani, a me sale l’ansia e basta. I minuti corrono veloci ed il tempo regolamentare scade, a proposito, si potrebbe cambiare il suono della sirena che sembra che annunci un bombardamento invece della fine del tempo di gioco? Grazie. Serie infinita di fasi in una delle quali il mio Carel Greef schiaccia la palla in meta al minuto 82. Delirio totale. Pianti di gioia per i veneti, pianti di disperazione per i lombardi, pianti da crisi di nervi – io.
Rovigo stacca il pass per la finale grazie ad una magistrale prova corale di tutti, ma lasciatemi fare i complimenti a tutti i ragazzi di Calvisano che hanno tenuto testa ai rossoblù per tutti i 160 minuti.
MOM Gianmarco Vian
Marcatori: p.t. 23’ c.p. Cozzi (3-0); 26’ m. Vian tr. Cozzi (10-0); s.t. 53’ c.p. Hugo (10-3); 68’ c.p. Hugo (10-6); 81’ m. Greeff tr. Cozzi (17-6)
E così il 2 giugno a Padova, dopo dieci anni, si troveranno nuovamente di fronte in finale il Petrarca e Rovigo. Viste le premesse, io domattina vado dal dottore a farmi dare una buona dose di ansiolitici anche se mi hanno detto che lo spritz a Padova è più buono. Così se non mi ricoverano per esaurimento nervoso, lo fanno per coma etilico. Che brutta fine.
Prima del ricovero voglio però fare i complimenti e ringraziare tutte le società del Top10 che quest’anno ci hanno regalato un bel campionato. Complimenti perché, nonostante le difficoltà che la pandemia ha provocato, si sono sempre adoperate per garantire la massima sicurezza per giocatori, addetti ai lavori e giornalisti vari. Grazie a tutti gli addetti stampa per la disponibilità, l’accoglienza e la compagnia con la quale mi hanno accolta ogni volta nelle varie sedi. Un applauso a tutti voi che lavorate in silenzio dietro le quinte in modo impeccabile e senza i quali tutto questo non ci sarebbe.
E per ultimi, ma non per questo meno importanti, grazie ai fotografi che documentano sempre tutto con delle immagini bellissime ed ai tifosi dei club che con la loro passione mi aiutano a fare bene quello che mi piace. Grazie, grazie, grazie.
“Gli uomini passano le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini.” [Giovanni Falcone]