
Ultime battute di Top10 in questo sabato primo maggio, Festa dei Lavoratori; due recuperi importanti per definire i confronti dei playoff.
Iniziamo al Patastadium dove quei bei fagiani del Calvisano affrontano il Valorugby sotto una pioggia incessante. Pronti, partenza, via e Alessandro Izekor, complice forse il concertone di Roma, ci propone il remake di ‘Andavo a cento all’ora’ del Gianni nazionale, andando a schiacciare in meta la palla al primo minuto. Ospiti storditi da questa sberla, faticano a ritrovare il ritmo e, complice anche l’indisciplina, subiscono le punizioni di Hugo cecchino in piazzola. E così dopo 25 minuti il punteggio recita 13 – 0. Ma la sveglia ai diavoli la dà Rodriguez che con un calcio preciso pesca Bertaccini, buona prova la sua oggi, che arriva in meta stile ‘Stai Stella stai’ di Umberto Tozzi, scivola, scivola, scivola, scivola. Scusate le mie condomine mentali oggi fanno un po’ troppa confusione col concerto. Le chiudo a cantare in soffitta e torno. Dopo la trasformazione Farolini mette a segno anche il piazzato e la prima frazione si chiude 13 – 10.
Seconda frazione nettamente in mano ai padroni di casa che sebbene si siano trovati addirittura in 13 contro 15 per cinque minuti, hanno sempre avuto in mano le redini della partita, respingendo puntualmente ogni attacco degli ospiti punendoli puntualmente dalla piazzola con Hugo (6/6 oggi) e con un Andrea Zambonin magistrale nelle rimesse laterali, che si fa perdonare il giallo di fine primo tempo.
Un Calvisano solido e concreto sale così, momentaneamente al secondo posto con Rovigo in attesa del recupero dei bersaglieri sabato prossimo a Colorno. Valorugby quarto affronterà il Petrarca in casa sabato 15 maggio.
MOM Andrea Zambonin
Marcatori: pt. 1’ m Izekor tr Hugo (7-0), 16’ c.p. Hugo (10-0), 25’ c.p. Hugo (13-0), 27’ m Bertaccini tr. Farolini (13-7), c.p. 40’ Farolini (13-10); st. 43’ c.p. Hugo (16-10), 53’ c.p. Hugo (19-10), 58’ c.p Hugo (22-10)

E a proposito di Petrarca e Colorno, andiamo al Memo Geremia dove la corazzata veneta si impone nettamente sugli emiliani con un sonoro 59 – 17. Partita a senso unico, nel segno di Battisti con ‘Ancora tu’, ma non dovevamo vederci più?
Scusate mi sono scappate le inquiline canterine. Dicevo, ennesima dimostrazione di efficienza della Macigno Mobile che da inizio campionato ha trovato un solo ostacolo nel suo percorso, il succitato gruppo di bei fagiani calvini.
Ma visto che la stagione regolare per i tuttineri patavini si è conclusa, e loro si sono piazzati al primo posto, mi prendo un paio di righe per fare i complimenti a questi ragazzi. Complimenti per la costanza dimostrata ad ogni partita, per la determinazione con la quale sono scesi in campo, per la pazienza e la sopportazione non solo mia e di tutto il mio condominio mentale, ma anche di altri condomini molto più allucinanti. Bravi.
MOM Alessandro Fioriti
Marcatori: p.t. 9’ m Marinello tr Ferrarin (7-0), 12’ m Scagnolari (12-0), 16’ m Panunzi tr Ferrarin (19-0), 20’ m Schiabel tr Ferrarin (26-0), 26’ m Buondonno (26-5), 32’ m Bettin (31-5), 36’ m Ferrarin tr Ferrarin (38-5). S.t. 45’ m Mancini Parri tr Fadalti (45-5), 51’ m Gesi (45-10), 57’ m Fioriti tr Fadalti (52-10), 68’ m Pasini tr Ceresini (52-17), 81’ m Zini tr Fadalti (59-17).

E a proposito di Macigno Mobile e di imbattibilità, sabato sera le meravigliose ragazze di Conegliano hanno vinto la Coppa dei Campioni al termine di una finale al cardiopalma. Cinque set col coltello tra i denti – i loro – e il defibrillatore – mio – hanno fatto sì che la coppa restasse in Italia ed hanno dimostrato, semmai ce ne fosse stato bisogno, che non ce n’è per nessuno. Sì, lo so, sono di parte. Ma io sono sempre di parte, la mia parte. Quella dove lo sport è vissuto in maniera passionale e viscerale, la parte che parla liberamente, a volte troppo liberamente magari, ma in maniera onesta e spontanea e dove ci si diverte un sacco.
“Una potente spada sarà inutile nelle mani di un codardo.” [Nichiren Daishonin]