L’ultimo fine settimana marzolino, nonché turno di campionato numero quindici, vede tante belle partite in programma che hanno sopperito la mancanza di Calvisano – Valorugby, rinviata per positività degli emiliani.
Per tutti oggi è la giornata del 169esimo derby d’Italia, per me è l’ennesima volta in cui devo assistere alle partite dei miei pezzi di cuore sparsi in tutta la parte di penisola impegnata nel massimo campionato. Ormai il mio condominio mentale si è abituato a queste dure prove e non mi porto più neanche dietro la crema Novi, ma i fazzoletti sì. Anche perché è primavera e la mia allergia è tornata a trovarmi. Chissà come faranno i giocatori allergici a giocare di questa stagione. Secondo me sono geneticamente modificati. Vabbè chiusa parentesi personale.
Al Beltrametti di Piacenza, i sorprendenti Lyons ospitanouna Lazio in cerca della prima vittoria stagionale. Partono molto bene i padroni di casa, come sempre grintosi ed arrembanti, anche se a tratti sprecisi, quasi pasticcioni ed un po’ troppo indisciplinati, ma sempre padroni della situazione complice anche un giallo pronti partenza via agli ospiti. Giallo che però non produce frutti desiderati, grazie ad un’ottima difesa laziale.
Ma come dicevo i bianconeri dominano ed al minuto 31 arriva l’uno due bianconero, prima con Acosta, doppietta per lui dopo Mogliano, Katz non trasforma, piede un po’ pigro oggi per il regista inglese, che però si scalda sei minuti dopo quando scavalca la difesa romana con un calcio lanciando Forte tra i pali e trasformando questa volta 12 – 0. Pochi minuti e la Lazio, sullo sviluppo di un calcio di punizione, accorcia con De Gasperi, anche il piede, dormiente fino a quel momento, di Montemauri si sveglia ed il primo tempo si chiude 12 – 7.
Seconda frazione che vede sempre i piacentini all’attacco, Katz prima segna dalla piazzola, poi trasforma la meta di Rollero che sega le gambe ai ragazzi di Pratichetti. Ma il colpo di grazia i Lyons lo infliggono al minuto 67 con Paz che raccoglie un calcio del suo mediano di apertura e schiaccia in meta per il punto di bonus. Bonus che tranquillizza forse troppo i bianconeri che subiscono le mete di Ferrara prima e Paparone dopo, entrambe trasformate da Montemauri, e costano, inoltre, due cartellini gialli a Cemicetti e Petillo. Ma nonostante l’impegno profuso i biancocelesti non portano a casa il bonus difensivo.
Vittoria con bonus, dunque, per i Lyons che festeggiano i cento caps di Enrico Cafaro,
MOM Lorenzo Bruno
Marcatori: p.t. 31’ mt Acosta (5-0), 37’ mt Forte tr Katz (12-0), 41 mt De Gasperi tr Montemauri (12-7) s.t. 51’ cp Katz (15-7), 56’ mt Rollero tr Katz (22-7), 67’ mt Paz tr Katz (29-7), 77’ mt Ferrara tr Montemauri (29-14), 83’ mt Paparone tr Montemauri (29-21)
Da una romana all’altra arriviamo al CPO Giulio Onesti che vede le Fiamme Oro fronteggiare il Viadana.
Gas a manetta per i gialloneri che vanno in meta due volte, con Ciofani prima e Casado Sandri dopo, Zaridze trasforma entrambe le volte e siamo 0 – 14 in dieci minuti. Stordite da questi due schiaffi, le Fiamme provano ad organizzarsi, mi sembrano un po’ spaesate, in realtà la reazione è repentina, non molto precisa ma vivace e al minuto 23 arriva la prima meta di Fragnito su maul. Di Marco non trasforma e si va sul 5 – 14.
Ma i poliziotti ovali continuano ad attaccare con insistenza, sono un soggetto unico, c’è una chiazza cremisi che si muove compatta e dalla quale spunta fuori ogni tanto qualcuno tipo Zago su un placcaggio (e parte sempre il coro delle mie inquiline vintage per non dire vecchie), poi Lai che porta avanti l’azione, fino a che arriva Vaccari, il quale vede un pertugio nella difesa avversaria, ci si infila e schiaccia oltre la linea. Stavolta il buon Filippo centra i pali e siamo 12 – 14. Neanche cinque minuti e Fragnito segna la sua doppietta personale, Di Marco trasforma e i padroni di casa passano a condurre 19 – 14. Per i mantovani piove sul bagnato, infatti allo scadere della prima frazione arriva pure un giallo per Calia, Di Marco piazza e si va a riposo 22 – 14.
Nella ripresa la musica è sempre la stessa, Fiamme all’attacco ed ospiti che provano a contenere, ma la maul cremisi è incontenibile ed a minuto 44 arriva la meta di bonus di Moriconi con a trasformazione si va sul 29 – 14. Il sigillo finale lo mette sempre l’ottimo Di Marco al minuto 60 piazzando un calcio che fissa il punteggio 32 – 14. Minuti finali che vedono i gialloneri in attacco ma senza esito.
MOM Davide Fragnito
Marcatori: p.t. 5’ m. Ciofani tr Zaridze (0-7), 10’ m. Casado Sandri tr Zaridze (0-14), 23’ m. Fragnito (5-14), 33’ m. Vaccari tr Di Marco (12-14), 39’ m. Fragnito tr Di Marco (19-14), 40’+4’ cp Di Marco (22-14); s.t. 44’ m. Moriconi tr Di Marco (29-14), 58’ cp Di Marco (32-14)
All’HBS stadium un buon Colorno non basta per fronteggiare un Mogliano ottimamente disposto in campo.
Partita vivace e dinamica che vede le due compagini battagliare fino alla fine. Partono bene i padroni di casa che muovono per primi i punti sul tabellone grazie alla meta di Gustavo Sito Alvarado. La risposta veneta arriva con l’ottimo Alessandro Garbisi, non a caso MOM di giornata, che si invola tra le maglie colornesi e schiaccia in meta per il momentaneo pareggio. Nei successivi minuti i ragazzi di Costanzo assestano due colpi ai padroni di casa con Abanga e Zanatta, Stella non sbaglia e Mogliano si fa avanti 7 – 21. L’ottimo momento dei veneti viene interrotto alla mezz’ora dal tallonatore biancorosso Silva che trascina i suoi con una doppietta. La prima marcatura arriva al minuto 31 e la seconda ad inizio ripresa. Kearns trasforma tutto quello che deve trasformare e Colorno pareggia.
Io credo di aver perso i sensi un paio di volte, fortuna che tra le urla di Basson in tribuna e un pezzo di crostata alla marmellata comparso dal nulla, mi riprendo giusto in tempo per vedere assegnata la meta tecnica, o di punizione come dicono quelli bravi, ai biancoblù che conquistano anche il bonus ed il piazzato di Garbisi all’ottantesimo che toglie la soddisfazione del punto di bonus ai padroni di casa.
Ottima prova sia fisica che mentale di Mogliano che si conferma candidata ufficiale al quinto posto, bella prestazione anche dei ragazzi di coach Prestera. Chi non mi è piaciuto per niente, mi dispiace dirlo ma quando ci va ci vuole, è stata la terna arbitrale che purtroppo non era in giornata e non era neanche sul campo, o forse c’era ma in preda ad un attacco allergico.
MOM Alessandro Garbisi
Marcatori: p.t. 7’ m. Alvarado tr. Kearns (7-0); 10’ m. Garbisi tr. Stella (7-7); 19’ m. Abanga tr. Stella (7-14); 22’ m. Zanatta tr. Stella (7-21); 32’ m. Silva M. tr. Kearns (14-21) s.t. 47’ m. Silva M. tr. Kearns (21-21); 53’ m. di punizione Mogliano (21-28); 80’ cp. Garbisi (21-31)
E veniamo, così, al big match di giornata. Allo scontro degli scontri. Il derby d’Italia tra l’incontenibile Petrarca ed il suo antagonista di sempre Rovigo.
Sono proprio i bersaglieri a muovere per primi il tabellino con Menniti Ippolito dalla piazzola al minuto 6 per il momentaneo 0 – 3. Vantaggio ospite che dura quanto un gatto in tangenziale perché subiscono la meta di scippo di Tommaso Coppo che sfrutta perfettamente l’errore avversario e plana in meta anzi sulla bandierina, paradossalmente ci mette più tempo Lyle a trasformare sistemando l’ovale 7 – 3.
Tutto da rifare per i rossoblù che devono affidarsi, come sempre, all’estro creativo del solito Diego Antl il quale, pochi minuti dopo, intravede un varco, finge di dare palla indietro invece serve perfettamente Nicotera che si incunea sotto i pali e porta avanti i suoi, Menniti – Ippolito ha praticamente un tiro libero sotto canestro e si va 7 – 10.
Questa volta il vantaggio rodigino dura un po’ di più, De Masi frana su Bacchetti, parte un carrettino post touche dei patavini, Panunzi scarica su Coppo ma perdono palla, poi Zini (magnifica prova la sua oggi), tenta un sottomano ma viene fermato nel frattempo la difesa di Rovigo commette fallo ed i tutti neri vanno per il macinato. Lyle dalla piazzola figurati se sbaglia e siamo di nuovo pari.
Altra ripartenza dei bersaglieri che hanno subito una ghiottissima occasione con Citton che viene fermato ad un passo dalla meta dall’incontenibile Zini, Luchino che hai mangiato oggi? Sugli sviluppi della seconda mischia a favore ospite l’arbitro fischia fallo Menniti Ippolito torna in piazzola e manda fuori, ma qualche minuto più tardi si fa perdonare l’errore con un pregevole drop che porta avanti ancora i suoi.
Nei dieci minuti finali i padroni di casa partono all’arrembaggio e parte anche un momento di gioco convulso, palla che arriva a Panunzi, scarico inguardabile dell’ex Valorugby, Borean e Makelara confabulano, poi da tutto questo marasma nero, esce fuori il buon Luca intravede un varco nella difesa rodigina ci si incunea e schiaccia in meta. Lo scozzese trasforma e la prima frazione, per fortuna mia, si chiude 17 – 13.
La ripresa si apre malissimo per i rossoblù che perdono Moscardi per infortunio, poi commettono un in avanti, mischia nei 22, questa volta Panunzi scatta come un fulmine ed arriva in meta. Segue ovvia trasformazione e si va 24 – 13.
Ottima la reazione dei ragazzi di Casellato che sfruttano magistralmente una touche e con un poderoso drive arrivano in meta con Mtyanda che Menniti Ippolito non trasforma.
La disciplina costa cara ai bersaglieri che al minuto 66 si vedono fischiare contro un fallo che il solito Lyle piazza allungando 27 – 18. Ma i rossoblù suonano la carica, si piazzano nei 5 metri patavini giocano e rigiocano finché al minuto 70 guadagnano un fallo, Cadorini fa il vago, parlotta con i suoi poi serve veloce una palla che arriva a Citton i quale si infila lesto oltre la linea di meta, Borin (sempre per la regola della n nel cognome Citton, Borin, Lubian, Vian, sì è vero c’è anche Borean ma gioca di là) trasforma per il definitivo 27 – 25.
In realtà negli ultimi dieci minuti è successo di tutto, touche perse da entrambe le parti, serie infinite di raccogli e vai che hanno portato buona parte dei tifosi di entrambe le compagini in rianimazione. Il fischio finale di Liperini ha salvato molte vite.
Bella prova di squadra su entrambi i fronti, bersaglieri che pagano errori individuali e patavini che trovano in Luca Zini l’arma in più che permette loro di mantenere l’imbattibilità.
MOM Luca Zini
Marcatori: p.t. 6 cp Menniti Ippolito (3-0), 7’ m Coppo tr Lyle (7-3), 13’ m Nicotera tr Menniti Ippolito (7-10), 20’ cp Lyle (10-10), 28’ dr Menniti Ippolito (10-13), 39’ m Zini tr Lyle (17-13). s.t. 50’ m Panunzi tr Lyle (24-13), 54’ m Mtyanda (24-18), 66’ cp Lyle (27-18), 70’ m Citton tr Borin (27-25)
Chiudiamo il racconto di oggi col pirata di giornata. Anche stavolta non ci sono stati grossi gesti pirateschi, nessun look particolare e nemmeno un gesto da vero filibustiere, ciononostante non è stato semplice. Potremmo nominare Jaco Van Tonder per il bagher in rovesciata che ha mantenuto la palla in campo, potremmo nominare il solito Diego Antl che toglie sempre le castagne dal fuoco a Rovigo, oppure Antonio Denti che si è aperto un sopracciglio mentre difendeva o Sebastian Zaridze che mi si presenta in piazzola con una calma serafica o Lorenzo Cemicetti per il suo stile grunge anche quando mi salta in touche. Per non parlare dello stellare appena citato Luca Zini, ma lui s’è preso già il MOM. No, il pirata di oggi lo assegniamo a Giacomo Biffi che oggi si muoveva in campo come James Gandy mi sale sul gommone a Capri. Quello stile, quella nonchalance anche quando è inciampato sul pallone nel primo tempo e non si è scomposto di una virgola, soprattutto non è caduto io mi sarei fratturata tibia e perone al solo pensiero, quella naturalezza con cui ordinerebbe un gin tonic in discoteca mentre calcia da 40 metri guadagnando una touche, ecco tutto questo fa sì che gli arrivi la maglietta. Complimenti Jack.
“La più grande lezione nella vita è sapere che anche i pazzi, alle volte, hanno ragione.” [Winston Churchill]