Ciao a tutti e bentornati nella nostra Club House. La settimana scorsa abbiamo ricevuto una bella notizia dal Guinness Pro14, finalmente si riparte. Il 22 e il 29 agosto, infatti, sono previsti i due derby italiani tra le Zebre di Parma ed i Leoni di Treviso. Questo significa che oltre a poter rivedere un po’ di rugby giocato, ho un ottimo motivo ed una valida ragione per tornare ad importunare i nostri protagonisti ovali! Ed oggi a fare le spese dell’immensa curiosità mia e di tutto il mio condominio mentale è uno dei nuovi arrivati in casa Zebre.
Classe 1998, toscano come me perché nato ad Arezzo, proveniente dalle Fiamme Oro, già permit player la passata stagione, una terza linea acrobatica, signore e signori, ragazze e ragazzi oggi entriamo a casa di Iacopo Bianchi.
Ciao Iacopo, grazie per la disponibilità. Complimenti per la conferma, come stai?
Ciao, tutto bene grazie, te?
Io bene, qui per fortuna non è ancora arrivato il caldo. Come sta andando questa preparazione.
Qui sì, invece – e ride – ma sta andando tutto bene. Ho delle belle sensazioni, conoscevo già il gruppo avendo fatto permit, ma ora è ancora più bello se possibile. Qui mi sento a casa grazie anche con i giocatori più esperti che mi hanno messo subito a mio agio.
Ti capisco anch’io ho avuto la stessa sensazione arrivando alla cittadella di Parma. Sì, vabbè io non gioco ed ho pure sbagliato ingresso la prima volta. Condomine non raccontiamo i fatti miei così cortesemente. Grazie. Andiamo avanti. Dicevamo c’è un giocatore a cui ti ispiri o che ti abbia fatto un po’ da modello?
Sì, c’è stato ed è Simone Favaro. Ho avuto anche la fortuna di giocarci insieme. Ringrazio le Fiamme anche per questo.
Già, ha giocato lì prima del ritiro. Ho avuto modo di conoscerlo durante un’intervista – strano vero? – non l’ho fatta io pettegole condominiali. E concordo con te.
Tu sei sportivo anche non praticante nel senso che segui altri sport vero?
Sì, mi piace la boxe ho un amico pugile professionista – Davide Brito – col quale mi sono anche allenato.
Bella la boxe è una disciplina molto formante.
Sì, poi vado a pesca. Ho scoperto questa passione stando a Roma dove hai il mare vicino. Cosi io e Matteo Nocera abbiamo iniziato ad andare là e a pescare. Oddio a provare, non siamo bravi come Canno.
Lorenzo [Cannone ndr], è bravo a pescare, se mi sente Niccolò mi tronca. E ridiamo entrambi, Niccolò si scherza. Ma quindi vi mettete sul molo e lanciate l’amo oppure in riva al mare?
No, lì a Roma si pesca dal molo.
Ah ecco, e qui il mio condominio mentale ha mandato in onda Sampei, il cartone animato giapponese, giovane pescatore impegnato a tirare su delle carpe che sembrano Moby Dick con una canna di bamboo grossa poco più di uno stuzzicadenti. Scusate la digressione.
Per rilassarti cosa ti piace fare?
Sto con la mia ragazza e con i miei amici. Cose molto semplici e tranquille. Qui poi per fortuna ho ritrovato tanti compagni dell’Under20 ed è veramente bello poter condividere con loro anche questa esperienza.
E se tu non avessi giocato a rugby cosa avresti fatto?
Non lo so non ci ho mai pensato perché non c’è niente altro che mi piaccia così tanto. Niente altro che mi faccia provare le emozioni che mi muove una partita, il gioco. Per me il rugby è completo.
A proposito di completezza mi aspetto di vedere anche in Pro14 altre mete acrobatiche come con le Fiamme – Iacopo ride – ed a proposito di mete tu e Federico Mori siete gli unici ad aver segnato prima in Pro14 e poi in Top12.
Sì è vero, perché ho giocato prima con le Zebre contro i Dragons, perché c’era il mondiale. Il Top12 è cominciato dopo.
Le Fiamme erano molto attive durante la quarantena come impegno civile, che esperienza è stata?
Bella, noi abbiamo agevolato la loro azione rendendoci utili nelle cose da fare in caserma. Sono grato alle Fiamme e alla Polizia di Stato per i bei momenti trascorsi e le opportunità che mi hanno dato.
E io sono contenta che te le abbiano date. Allora vediamo se il servizio civile è servito. Facciamo un test sulla raccolta differenziata. Il polistirolo dove si butta?
Lo so, nel cassonetto della plastica.
Sì, nel multimateriale, o in alternativa nella plastica. Bravo. E il cartone del latte?
Anche quello nella plastica – ma bravissimo – no merito della mia ragazza è lei che ha studiato tutto appena arrivati e mi ha appiccicato il foglio delle istruzioni in casa.
Brava Cate. Santa subito la devono fare. A proposito di quarantena, per voi che fate dello sport una professione è stata molto penalizzante?
Sì, anche se noi siamo stati fortunati avendo una caserma a disposizione con tanto spazio che abbiamo utilizzato sempre nel rispetto delle regole di sicurezza, quindi distanti e pochi per volta.
Te sei uno di quelli che giocano alla play?
Ma no, non tanto.
Bravo cittino – questa la capiamo solo Iacopo, io e qualcun altro – e ti piace allenarti con la musica?
Sì, molto. In palestra la ascoltiamo sempre, Zilo mette della buona musica, ma anche Manfredi.
E che musica ti piace?
Un po’ tutto rock, hip hop.
Ecco se mi dici che leggi pure facciamo tombola.
No non leggo. E ride
E vabbè di praticamente perfetto c’è solo Mery Poppins, non posso pretendere troppo. Basta però che anche te non mi diventi chitarrista. Che tutti quelli che arrivano alle Zebre vengono folgorati sulla strada della Cittadella da Jimi Hendrix e si mettono a suonare. Se strumento deve essere che sia una percussione. Diamine!
Scusate ma io sono vintage, è uscito il Bonzo che è in me. Se state fissando il testo con occhi bovini Bonzo altri non è che John Henry Bonham, detto Bonzo, batterista dei Led Zeppelin. Il miglior batterista di tutti i tempi.
Chiusa parentesi andiamo, hai iniziato a giocare da piccolo, sei sempre stato una terza linea? Ci spieghi il tuo ruolo?
Ho iniziato a 9 anni e sì, più o meno ho fatto sempre quello, tranne una breve esperienza da centro. La terza linea deve placcare, ma anche portare la palla aventi e pulire i punti d’incontro (a me questo linguaggio tecnico mi fa ridere un sacco.)
E che differenza c’è con un centro?
Fisicamente sono simili ma la terza linea difende di più, è più versatile e può essere utilizzata anche in touche – sottotitoli alla pagina 777 di televideo – i centri son tre quarti, fanno poco.
Terza linea tutto fare, mentre i centri pascolano – ride Iacopo – sarà contento Tommy Castello. E ridiamo insieme.
La cosa più imbarazzante che hai fatto col rugby?
Schiacciare la palla in meta prima della linea di meta, ma a mia difesa possa dire che ero piccolo, il campo molto fangoso e le linee si vedevano poco.
Mentre il momento più emozionante?
La prima volta che ho giocato in nazionale. Con la Under18. Un tripudio di sentimenti che mi hanno scosso e dato una carica che mi ricordo ancora.
Posso capirti, io quest’anno penso di avere raggiunto la siccità da quanto ho pianto al Sei Nazioni sia Under20 che con le due maggiori. E la parte più noiosa?
Nella preparazione i fitness – ed i test di bronco aggiungo io – sì, anche quelli. Mamma mia.
Quest’anno le Zebre hanno consolidato il gruppo inserendo te ed altri giovani che già hanno maturato un po’ di esperienza in Pro14. Ti sei posto un obiettivo specifico?
No, diciamo che voglio sempre essere pronto ed al servizio della squadra. Poi sono contentissimo di avere qui i ragazzi con cui ho già fatto esperienza di Under20 perché è bellissimo crescere insieme.
Lo trasmetti molto bene, giuro. La crescita che c’è stata in questa stagione allucinante è un dato di fatto e tutti i nuovi arrivati hanno fatto la loro parte. Abbiamo avuto modo anche di confrontarci dopo alcune partite. E dimmi com’è lo spogliatoio?
Per ora chiuso – grullo, a te posso dirlo, come tussarai grullo – no è un momento fantastico dove veramente poi essere te stesso senza alcun problema
Ma ciascuno di voi ha il proprio armadietto? A parlare è la casalinga ordinata che è in me, uscita fuori a curiosare. E ci sono dei riti particolari da rispettare?
Allora l’armadietto non ce l’hanno tutti, gli ultimi arrivati hanno la panchina, ma va bene lo stesso, mentre come rituale devi portare il panino di Pepen, il panino più buono di Parma, per il tuo compleanno.
A proposito di panini io ho una scommessa persa con Renato e una schiacciata dell’Antico Vinaio da portare la prossima volta che vengo a Parma.
A me porta la Bastianich.
Va bene, verrò su con la borsa frigo allora.
Grazie mille Iacopo per la chiacchierata. In bocca al lupo per questa nuova avventura, dai un bacio a Caterina da parte mia e alla prossima acrobazia.
“The greates thing you ever can do now, is trade a smile with someone who’s blue now. It’s very easy just…ooooh yeah!” (Friends – Led Zeppelin)