ASCIONE/PACINI A CONFRONTO, CHI LA SPUNTA? UN’OPINIONE

Ascione ormai lo conosciamo da qualche anno, ex giocatore della Partenope Napoli poi diventato tecnico nel 92 della nazionale militare e nel 99 assistente coach di Massimo Mascioletti da quell’anno. Divenuto poi Tecnico delle Nazionali Giovanili Azzurre nel 2001 con l’Under 17 (sconfitto 5-35 dall’Inghilterra e 7-40 dal Galles), l’anno seguente con l’Under 18 (due sconfitte e un pareggio, con il Galles) e, nel 6 Nazioni 2005, ha guidato l’Under 21. In quella edizione l’Italia ottenne i seguenti risultati: 21-33 con l’Irlanda, 3-40 con il Galles, 12-38 in Scozia, 14-31 in Inghilterra e 0-51 con la Francia.

[https://www.blogo.it/post/178499/personaggi-italiani-franco-ascione-le-responsabilita-perdenti-di-un-vincente-nato]

Pacini, invece, si è dedicato al ruolo di tecnico a partire dal 1992, quando ha assunto l’incarico, a soli 23 anni, di responsabile del settore giovanile del CUS Roma, dopo aver conseguito il brevetto di allenatore di terzo livello.
Giocatore con il club universitario capitolino, ex Azzurrino U21, ha disputato oltre cinquanta partite in Serie A con il CUS Roma per poi contribuire a fondare nel 1996 l’Unione Rugby Capitolina.
Come tecnico dell’URC ha conquistato due titoli italiani U17 ed U19 prima di assumere il ruolo di Director of Rugby nel 2005, in occasione della promozione nella massima serie della prima squadra bluamaranto.
In Federazione ha ricoperto il ruolo di allenatore e primo allenatore di varie Nazionali Juniores, dalla U15 all’U18.
Dal 2005 è docente ai corsi di formazione degli allenatori. Coach educator riconosciuto da World Rugby, è stato tutor dei Centri di Formazione U16 del Lazio. Nel 2009 è stato Responsabile Nazionale della Formazione e del Centro Studi FIR.

[https://www.nprugby.it/daniele-pacini-nuovo-responsabile-tecnico-del-rugby-di-base/]

Dopo aver letto a grandi linee il Cv dei due tecnici a confronto, mi chiedo quale possa essere la nuova linea della FIR.

Il famoso file PowerPoint che il 99% dei tecnici Nazionali ha visto (“il progetto statura”) speriamo sia sempre più solo un vago ricordo di un periodo che ha visto la Nazionale Italiana, come tutto il movimento, perdere anno dopo anno piccoli tasselli e piccoli traguardi raggiunti, scivolando indietro di 20 e più posizioni.  Un traguardo che la federazione è riuscita a raggiungere vanificando tutto quello che era stato costruito a grande fatica prima del 2000. Sì, perché un qualsiasi progetto lo si vede a distanza…non possiamo pensare di creare progetti a breve termine su un argomento complesso come entrare nella TOP 10 Mondiale del rugby. Ci sono Nazioni che sono lì da molti anni e nonostante questo continuano a cambiare, a migliorare.

Quindi, quale sarà il progetto che Pacini porterà avanti…terrà la stessa linea di Ascione, oppure darà uno scossone a tutto l’ambiente e creerà qualcosa di nuovo o diverso?

Io personalmente l’ho conosciuto a un corso (Responsabile Sviluppo Club) tenutosi 4/5 anni fa, persona preparata e molto disponibile. Ma basterà a risollevare le sorti del movimento Italiano? Porterà quella ventata di freschezza in un ambiente che si è protetto per troppo tempo oppure finirà per essere inghiottito dal sistema (dicesi anche, scaldare una poltrona)?

Abbiamo cambiato, questo è già un passo avanti, adesso aiutaci a ritrovare quella gioia nella Federazione che in molti di noi hanno perso per colpa di risultati sportivi negativi! Sarà una strada lunga e tortuosa, le competenze le hai, ora è il momento della progettazione realizzabile, con obiettivi a corto, medio e lungo termine!

Ma rimane il fatto che Pacini è un ottimo formatore.

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