Secondo turno di ritorno, anche stavolta completo che vede tutte e cinque le sfide disputarsi.
Apre il pomeriggio ovale la vittoria del Petrarca in casa Lazio. La compagine veneta liquida la pratica biancoceleste al 36esimo con la terza meta. Nella ripresa guadagna subito il punto di bonus e ciao Roma.
Petrarca come la Mercedes, ma senza Hamilton per fortuna nostra, annoia da quanto vince (e a me stanno pure simpatici eh, sia chiaro); e la Lazio, ahimè, come la Ferrari, tanto cuore ma non raccatta bottino.
MOM James Faiva
Marcatori: p.t. 3’ m. Cugini tr Lyle (0-7), 20’ m. Schiabel tr Lyle (0-14), 36’ m. Catelan tr Lyle (0-21) s.t. 45’ m. Faiva tr Lyle (0-28), 58’ m. Santarelli (5-28), 63’ m. Faiva tr Fadalti (5-35), 74’ m. Ferrarin (5-40)
Vittoria casalinga al Beltrametti dove i Lyons con una prova di cuore ed orgoglio, fermano le Fiamme Oro al termine di un confronto teso ed equilibrato.
Sono i padroni di casa con il metaman Lorenzo Bruno a muovere per primi il tabellino al settimo minuto su azione al piede di Katz. Il capitano bianconero raccoglie un rimbalzo fortunato e schiaccia l’ovale oltre la linea, il dieci piacentino trasforma e si va 7 – 0.
Gioco poco spettacolare e quasi mai alla mano, complice anche il terreno di gioco, ci porta al minuto trenta, i poliziotti ovali vincono in mischia e grazie ad una maul Taddia arriva a schiacciare in meta, ma oggi Di Marco non è preciso come suo solito (tranquillo Filippo, come dice uno bravo, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore) e non trasforma, così la prima frazione si chiude 7 – 5.
La ripresa si apre con un piazzato degli ospiti con Di Marco che centra i pali, ma sostanzialmente la trama non cambia, i cremisi difendono il risultato tenendo a bada Bruno e compagni, fino al minuto 31, quando Forcucci si immola sulla linea di meta andando a fermare, non ho ancora capito come, Borghi e togliendogli una meta praticamente già fatta. Ma al 79esimo minuto, si riequilibra il karma ovale, i Lyons guadagnano un piazzato sotto i pali che Katz non sbaglia.
Gioco, partita, incontro.
Tanto rammarico e una continuità da trovare per le Fiamme, mentre si festeggia in casa Lyons che anche stavolta ci hanno regalato una bella prova di carattere.
MOM Luca Petillo
Marcatori: p.t. 7’ mt Bruno tr Katz (7-0), 30’ mt Taddia (7-5); s.t. cp 44’ Di Marco (7-8), cp 79’ Katz (10-8)
E veniamo così al primo derby di giornata, quello veneto tra Rovigo e Mogliano.
Tra i lati positivi di quest’anomala annata, complici le mie condomine mentali pignole ed oltremodo petulanti, c’è che gran parte delle partite di andata me lo ricordo, compresa questa. Era la prima giocata dal Mogliano, ed è stata la prima, e finora unica, in cui ho visto Massimo Cioffi lanciare una touche, l’allora mom fu Diego Antl.
Poi le cose sono andate avanti Mogliano ha recuperato buona parte dei match non disputati e Cioffi non ha più interpretato il ruolo di tallonatore. Così siamo arrivati al Tempio (mi sento molto ellenica quando dico così) dove una giornata fredda, tanto per cambiare, ma non piovosa, accoglie le due compagini.
Partita non spettacolare, ma non per questo noiosa, c’è molto equilibrio tra le due franchige. Bersaglieri che si presentano con una coppia di regia inedita Antl (capitano di giornata) mediano di apertura e Menniti – Ippolito estremo, tralascio il fatto che fosse stata annunciata tutt’altra formazione, già io ci capisco poco poi mi fanno pure i trabocchetti questa è crudeltà. Mogliano, come sempre, offre concretezza e gioco ordinato. L’ho già detto altre volte ho un debole per la coppia Costanzo – Basson.
Il duello dalla piazzola tra Menniti – Ippolito e Ormson caratterizza tutta la prima frazione che in chiusura vede Carel Greef, magistrale prestazione la sua, non a caso mom oggi, in perfetto stile Bomber, palla in mano, partire dai propri 22, guadagnare metri portandosi dietro un paio di avversari, passare palla che dopo una serie di fasi arriva a Modena che serve con un calcio magistrale il solito Cioffi che si nasconde tra i suoi compagni e serve Uncini, sempre presente, che schiaccia in meta.
La seconda frazione ci presenta lo stesso copione tamburello dalla piazzola, ma la vera svolta arriva con un cartellino, rosso per la precisione, al povero Vian colpevole di un’entrata scomposta che costa ai rodigini l’uomo in meno. Ma i padroni di casa si scuotono e, veramente, suonano la carica. Prima il solito Menniti – Ippolito piazza, poi una giocata spettacolare di Antl, che recupera palla, con un calcio scavalca i trevigiani avanzanti, serve sé stesso e scatta in avanti scaricando su Uncini che deposita nuovamente la palla oltre la linea scatenando le mie inquiline sul balcone che si stavano congelando.
Rovigo vince e questa volta trova anche più gioco e finalmente torna in meta, ma contro Valorugby servirà sicuramente molto di più – condomine cortesemente, non sono severa, sono onesta – Mogliano meritava il punto di bonus, ma il rugby è un gioco crudele e per niente democratico.
MOM Carel Greef
Marcatori: p.t. 15’ c.p. Menniti-Ippolito (3-0), 21’ c.p. Ormson (3-3), 31’ c.p. Ormson, 39’ c.p. Menniti-Ippolito (6-6), 40’ m. Uncini tr. Menniti-Ippolito (13-6); s.t. 45’ c.p. Ormson (13-9), 56’ c.p. Menniti-Ippolito (16-9), 63’ c.p. Ormson (16-12), 79’ c.p. Menniti-Ippolito (19-12), 80’ m. Uncini tr. Menniti-Ippolito (26-12)
Altro derby di giornata, l’ennesimo derby del Po di quest’anno, ma tutt’altra partita al Mirabello di Reggio Emilia dove il Viadana esce vittorioso dopo una prova di rugby champagne contro il Valorugby.
Tredici le mete segnate, roba da super rugby ragazzi, momenti di gioco spettacolare, veloce, frizzante, un continuo rovesciarsi di fronti che faccio fatica a raccontare. Il mio condominio mentale alla fine del primo tempo era esausto. Ho finito un quaderno di appunti. Davvero se non avete visto il match cercatelo sulle varie piattaforme perché ne vale davvero la pena.
Ovvio io non parlo da tifosa, quindi non mi sto rodendo il fegato, né sto saltellando di gioia tipo canguro, ma l’entusiasmo che una partita del genere lascia è tanto.
Una partita divertente che ci consegna, però, due squadre con stati d’animo differenti. I padroni di casa subiscono un altro stop che gli costa il secondo posto in classifica che viene occupato dalla Mercedes petrarchina, mentre i lombardi con i cinque punti conquistati scavalcano le Fiamme Oro.
Mom Keanu Apperley
Marcatori: p.t. 1’ m. Majstorovic tr. Farolini (7-0), 8’ m. Farolini tr. Farolini (14-0), 11’ m. Manganiello tr. Ceballos (14-7), 21’ m. Conforti (19-7), 30’ m. Ciofani tr. Ceballos (19-14), 32’ m. Costella tr. Farolini (26-14), 35’ m. Ciofano tr. Ceballos (26-21), 38’ m. Zaridze tr. Ceballos (26-26); s.t. 45’ c.p. Farolini (29-26), 48’ m. Manganiello tr. Ceballos (29-33), 54’ m. Farolini tr. Farolini (36-33), 57’ m. Ciofani tr. Ceballos (36-40), 71’ m. Amenta (41-40), 73’ m. Ceballos tr. Ceballos (41-47).
Al Pata Stadium il Calvisano travolge il Colorno, con sette mete, bentornato Samuela Vunisa, sua una delle marcature. Il gioco fisico e la mischia micidiale schiacciano i ragazzi di coach Prestera in una partita senza storia in cui è prevalsa nettamente la superiorità sia fisica che tecnica.
Mom Manfredi Albanese
Marcatori: pt. 13’ m D’amico (5-0), 13’ tr Hugo (7-0), 23’ m Casolari (12-0), 23’ tr Hugo (14-0), 33’ m Bronzini (19-0), 39’ m Morelli (24-0), 39’ tr Hugo (26-0); st. 63’ m Buondonno (26-7), 68’ m Facundo (31-7), 68’ tr Hugo (33-7), 73’ m Vunisa (38-7), 73’ tr Hugo (40-7), 76’ m Mazza (45-7), 76’ tr Hugo (47-7).
“I giovani non dovrebbero mai cercare un cammino facile. Nessuno si sviluppa in un ambiente protetto. I giovani dovrebbero andare alla ricerca di sfide trasformandole in valore e, tramite questa lotta, diventare individui di grande carattere e capacità.” [Daisaku Ikeda]