CONTRATTIAMO?

In questi giorni sta prendendo corpo l’attuazione del cosiddetto “percorso formativo federale” (deliberato dal consiglio federale il 24 luglio scorso), che vede i ragazzi dell’Accademia imbrigliati in un altro legame contrattuale della durata di quattro anni. Un contratto in cui la Struttura Tecnica Federale ha il controllo diretto sui giovani più talentuosi, pianificando per loro un percorso definito sulla base delle loro caratteristiche e del loro talento.

La commissione tecnica di alto livello seleziona un atleta, che deve firmare questo contratto con FIR, la quale corrisponderà integralmente lo stipendio. Detto contratto avrà una revisione annuale ed avrà una durata massima di 4 anni. Questa forma contrattuale prevede che ogni atleta venga collocato in una squadra del massimo campionato italiano, inoltre FIR, ad inizio percorso, assegnerà i permit player alle franchigie, ma non in maniera definitiva, bensì annuale. Quindi chi gioca una stagione nelle Zebre, l’anno successivo, potrà vestire i colori della Benetton.

La revisione annuale è prevista perché nel caso in cui la performance di un ragazzo salisse di livello nel giro di una stagione lo porterebbe da un livello di Top qualche cosa, al livello Pro (in pratica siamo in un video gioco) ottenendo come bonus un contratto migliore. Ovviamente se la performance fosse pessima il nostro ragazzo tornerebbe all’inizio ma senza passare dal via. Ah ecco, allora stiamo giocando a Monopoli!

Già così è abbastanza inquietante. Sarà che io ho un’anima poco incline alle impostazioni rigide ma non posso fare a meno di pormi alcune domande.

La prima piuttosto scontata: ma i procuratori in tutto ciò? I procuratori sono coloro che di professione vanno a caccia dei contratti migliori per gli atleti professionisti o che lo possono diventare. Qui invece sembra che si stia provando a fare le cose in casa. Tipo quando zio Franco prova a mettere a posto il motore fermo dello scooter da solo nel garage dietro casa. Oh, lo zio Franco è bravo. Ma di mestiere non fa il meccanico. Ci prova, si diverte. Ma la professionalità non si dovrebbe confondere con l’hobby.

La seconda direi fondamentale: ma se un ragazzo il contratto non lo firma, che fine fa? Lo releghiamo nel sesto cerchio infernale insieme agli eretici?

Ovviamente le città di Dite, di dantesca memoria non esiste, tuttavia Megera, Aletto e Tisifone sono egualmente presenti; basti dare un veloce scorcio, che so, alle convocazioni del 5 gennaio della nostra Under20, notate qualche assenza? Io sì.

Inoltre, quanti saranno gli eletti? Al momento solo un paio di ragazzi hanno firmato. Ma poi è davvero fondamentale creare così tanta discriminazione in un movimento già a corto di iscritti che sta perdendo tesserati ed atleti ad un ritmo più veloce della curvatura della Enterprise?

Intendiamoci, mi piacciono sia il made in Italy che i piani di sviluppo, quindi apprezzo la volontà, ma è storia molto triste ed attuale della fine che può fare uno che sbraita “Italia first!” E tutto vorrei, tranne vedere un assalto alla sede FIR ad opera di un manipolo di balordi guidati da Attila: https://youtu.be/Ec9kTS8eJWA.

E la FIR?

Per diritto di replica, abbiamo chiesto a FIR informazioni in merito ed attendiamo risposta, perché siamo pirati, ma siamo pirati democratici. Vi terremo informati.

 ‘Quando s’appressano o son, tutto è vano nostro intelletto; e s’altri non ci apporta nulla sapem di vostro stato umano.’ [Farinata Degli Uberti, Divina Commedia X canto Inferno, Dante Alighieri]


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