Trionfo Springboks! [HIGHLIGHTS]

Una partita nella quale Sinckler, Mbonambi e De Jager escono nei primi 20′ per degli impatti che avrebbero potuto uccidere sul colpo qualsiasi uomo normale. Una partita che mette in campo un tasso muscolare e fisico che ha dell’incredibile. Una partita che usura fibre, nervi e pazienza.

D’altronde è una finale mondiale. Rassie Erasmus conosce i propri punti di forza assoluti: la mischia chiusa e la linea di difesa. E su questi aspetti gioca tutta la finale, guadagnando continui calci per indisciplina degli avanti inglesi, con Pollard che ringrazia e incasella punti su punti da punizione. Solo calci e spalle doloranti dopo i primi 40′, che termina 12-6 per gli Springboks.

Nella ripresa però ci si chiede per quanto i sudafricani possano resistere a questo ritmo e con questa fisicità. Ma il loro morale supplisce alla fatica, il loro spirito va oltre alla paura. Fino a quando la partita è vinta: prima la meta di Mapimpi, poi i piedi ballerini di Kolbe. 32-12 per la Rainbow Nation. Gli inglesi erano chiamati a ripetere la storia bellissima vissuta con gli All Blacks, ma la follia di Faf De Klerk, la possanza di Vermeulen (man of the match della finale, bravo lui!), una mischia chiusa ai limiti della perfezione distruggono le speranze e annientano gli animi della Rosa.

Hanno vinto gli Springboks! Sono loro i più forti! Tre Webb Ellis Cup conquistate, come i tuttineri. Siya Kolisi primo capitano nero del Sudafrica che alza la coppa. I racconti del rugby ovale mondiale si arricchiscono di un’altra storia affascinante e bellissima.

E ora… chi ha ancora voglia di rugby? Continuate a seguire i nostri post e articoli pirati, perché anche noi non possiamo più farne a meno!


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